MÁSCALI
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Scesero
mostruose branche ad avvinghiarti in un inferno rovente,
immisericorde. Così la tua storia di Contea setteturrita, che
conobbe fasti di Mense vescovili e sudore contadino, si fece
silenzio, favola: una nera, un'amara favola.
Ora
dormi sotto le bave del Mostro un sonno incantato.
Il
tuo cuore antico, tuttavia, un sogno cova:
«Piantate
radici di viti sul mio corpo sepolto! Ah, figli, saraceni anneriti
dalle mani di ferro, piantate radici di viti sopra i miei fianchi
squassati! L'amore sbriciola la roccia, vince il silenzio, è più
forte della morte. Piantate radici di viti!... Un'alba (chi sa
quando?), superando l'orrore della notte, Màscali azzurra
riaffiorerà».
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